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Progetto Lettura - Incontro con Cristina Cassar Scalia del 22 aprile 2016

presentazione realizzata dalla 4B Linguistico

Nell'ambito del "Progetto lettura" promosso dal nostro Istituto, venerdì 22 aprile 2016, nei locali dell'Auditorium del Parco Urbano "Maggiore La Rosa" di Barcellona P.G., si è svolto l'incontro con Cristina Cassar Scalia, autrice del romanzo "Le stanze dello scirocco", edito da Sperling & Kupfer. All'incontro, moderato dalla Prof. Rosalba Buemi, hanno partecipato gli alunni delle classi quarte, accompagnati dai rispettivi docenti d'italiano che hanno curato la lettura e l'approfondimento del romanzo; numerosi e interessati sono stati gli interventi degli studenti alle cui svariate domande l'Autrice ha risposto con dovizia di particolari e grande simpatia.
La classe 4B del Liceo Linguistico ha prodotto un documento in Power Point in cui ha concentrato le proprie riflessioni sulla lettura dell'opera, di seguito brevemente presentata.

"Le stanze dello scirocco" è il secondo romanzo di Cristina Cassar Scalia, giovane scrittrice di Noto che vive e lavora a Catania. La stessa casa editrice aveva già pubblicato il suo primo romanzo La seconda estate, insignito del Premio Internazionale Capalbio Opera Prima.
La scrittrice, col pretesto di narrare la vicenda di Vicki, una giovane studentessa di architettura che con la famiglia si trasferisce da Roma a Montuoro, immaginario paese alle porte di Palermo, ci offre un vasto affresco della Sicilia, rappresentata in un momento storico molto particolare, il 1968, con l'obiettivo di cogliere il passaggio dal conservatorismo più esasperato alla progressiva modernizzazione della cultura e della mentalità siciliane.
La Sicilia è presentata in tutta la sua bellezza paesaggistica e artistica, con i colori brillanti e intensi del cielo, del mare, della campagna, con la sontuosità dei palazzi signorili ma anche con tutte le caratteristiche ataviche di una società conservatrice, maschilista, schiava dei pregiudizi, con voci narranti che sanno la realtà delle cose, la deformano, la inventano richiamando immediatamente alla memoria la narrazione corale dei "Malavoglia" verghiani. La gente onnipresente svolge la funzione del coro greco: commenta , interpreta, anticipa le vicende.
Il '68, l'altro grande protagonista del romanzo, ricostruito con una accurata ricerca e una precisa documentazione storica, è visto nella duplice prospettiva della dimensione provinciale di Palermo e della dimensione di più ampio respiro di Roma. Le due diverse velocità con cui la contestazione sessantottina procede in queste due città sono evidenziate dal lento ritmo narrativo che è la cifra distintiva del romanzo e con cui viene descritta la quotidianità di una classe alto-borghese: sin dalle prime pagine si respira l'aria di un mondo che scorre davvero ad un'altra velocità, perché quella siciliana è una società immobile, i cui valori e le cui usanze possono essere scardinate solo molto lentamente.

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